LETTERA DI AUGURIO
Aghape, natale 2024
Un nuovo Natale è arrivato e già il 2025 si prepara a spalancare le braccia per accoglierci e accompagnarci in un viaggio ancora sconosciuto.
Ci presentiamo alla soglia provati dalla follia di guerre che si combattono intorno a noi, così vicine da sentirne l’odore. Siamo attoniti. Come è possibile che ancora l’essere umano sia così stolto? Tutta l’esperienza passata, il sapere, la conoscenza dove vanno a finire? E la natura? La sua ribellione è ormai palese e non risparmia nessuno.
I nostri animi sono inquieti.
Così ci presentiamo al 2025.
Eppure c’è una parola che ci salva e a cui nessuno può e deve rinunciare: speranza. Arriva dal latino “spes” e nel corso dei secoli il suo significato è rimasto immutato: quel sentimento di attesa colmo di fiducia e di augurio, quel sentimento che ci pervade senza chiedere niente, neppure un gesto. La speranza è una forza fatta di luce e fiducia, è quell’anelito sottile e impalpabile che ci permette di continuare il cammino, sempre, nonostante le difficoltà.
E se penso alla speranza penso a Hetty Hillesum, a colei che è quintessenza della speranza: «Volevo solo dire questo: la miseria che c’è qui è veramente terribile – eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato, e allora dal mio cuore si innalza sempre una voce -non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare-, e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere. E se sopravvivremo intatti a questo tempo, corpo e anima ma soprattutto anima, senza amarezza, senza odio, allora avremo anche il diritto di dire la nostra parola a guerra finita” .
Chi più di lei ha saputo esprimerci la forza della speranza?
Questo quindi è il mio augurio per questo nuovo tempo che ci aspetta: ti auguro di non rinunciare mai alla speranza, ti auguro di “opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avrai conquistato dentro di te” ogni volta che viene offesa la tua bellezza e la bellezza della vita, ti auguro che questa forza interiore, così potente e innata, ti permetta di puntare la tua attenzione verso il buono che hai intorno, ti auguro di non dimenticare mai che “ogni atomo di amore che aggiungiamo al mondo lo rende più ospitale” e ti auguro di diventare sempre più consapevole che ” Più pace c’è in noi, più pace ci sarà nel nostro mondo turbolento”. Insieme, con questa forza, possiamo sperare di “costruire un mondo completamente nuovo”.
Perché essere parte di Aghape?
Come dico e ripeto sempre, la missione che Aghape persegue non è così evidente ma sottile, profonda e lungimirante. Quello che Aghape e la HSU fanno ogni giorno è una vera e propria rivoluzione culturale che lentamente sposti il baricentro dell’attenzione umana attuale, votata prevalentemente al profitto, che spesso va a scapito della vita stessa, verso una cultura radicata nella conoscenza, nell’amore, nella cura, nella gentilezza e nella consapevolezza della perfezione in cui siamo contenuti e che, potenzialmente, tutti conteniamo.
Si, possiamo dire che Aghape è un essere rivoluzionario che concorre alla trasformazione e al cambiamento del pensiero utilitaristico dominante per volgerlo, attraverso la conoscenza e la consapevolezza, in fiducia, in solidarietà, in collaborazione, in cura dell’uno verso l’altro e verso la natura che ci nutre e ci ospita.
Vincere senza combattere, ci insegna Sun Tzu: una rivoluzione portata avanti attraverso la conoscenza e il sapere e attraverso i valori solidi e inalterabili della lealtà e della serietà.
Come Dante ci ricorda “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. La conoscenza è all’origine della natura umana, un seme piantato nel cuore, è sinonimo di vita e di Libertà. La conoscenza, quando è semplice e pulita e non è edulcorata dagli interessi, è un andare a vele spiegate verso l’infinito, è il cammino verso la realizzazione, sconfigge l’ignoranza che è madre della violenza e dell’ingiustizia.
Aghape è un’associazione che “non cura le ferite del mondo”, che sono così tante, ma cerca di creare il terreno per un mondo con meno ferite e più consapevolezza. Crede fermamente nel valore di ogni uomo e di ogni donna, di ogni persona consapevole, con mente pensante e aperta, intelligente e buona, e nella possibilità di ognuno di determinare questo mondo e di influenzarlo attraverso l’esempio.
Perché allora essere parte di Aghape?
Credo, per l’esperienza di ormai quasi un ventennio, di poter affermare che essere in Aghape significa riscoprire in primo luogo il proprio unico, inequivocabile valore e da qui finalmente poterlo vedere e amare in tutto ciò che ci circonda. Sono certa che, attraverso la conoscenza che in Aghape/HSU si acquisisce, si diventa un esempio che cammina nel mondo… e il piccolo seme che Aghape ha curato, si moltiplicherà all’infinito… “un seme nascosto nel cuore di una mela è un frutteto invisibile”
Fiorenza Guarino


“E così devi accettare che non puoi spegnere il male del mondo da solo.
Ma ogni giorno puoi avere cura del pezzo di creato che ti ospita,
del presente che stai vivendo, dello spazio in cui cammini e di chi lo abita con te.
Non puoi fermare una guerra, ma costruire un piccolo riparo per un fiore,
per un gatto randagio, per un ramo fratturato che ha ancora la vita dentro,
quello lo puoi fare sempre, se impari di nuovo a vedere e a sentire.
Ed è il compito più grande che abbiamo:
amare quel che c’è, sentire che la vita è una, dentro ogni cosa.”
giulia calligaro
In queste poche righe si racconta il cammino di Aghape. Abbiamo percorso molti sentieri portando in ognuno la nostra visione e un’educazione che abbiamo creduto giusta per raggiungere nuove vette della coscienza e della conoscenza.
E oggi siamo qui, in Terra d’Aghape, forse per unire tutti questi sentieri e fare ancora qualcosa di più: trasformare una Terra avvelenata in una Terra innamorata.
Terra d’Aghape è un progetto per la Bellezza. Dove c’è Bellezza c’è Verità. C’è Amore. C’è Semplicità. C’è Magia.
Noi vogliamo coltivare questa Bellezza, vogliamo migliorarla per quanto ci è possibile, vogliamo esaltarla, per rendere a chiunque una vibrazione altissima che conduce alla gioia e a quel sentimento etereo ed eterno dello stupore e della meraviglia.
Marguerite Yourcenar in Memorie di Adriano ci precede di gran lunga consegnandoci i pensieri dell’imperatore romano: “Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo. Volevo che le città fossero splendide, piene di luce, irrigate d’acque limpide, popolate da esseri umani il cui corpo non fosse deturpato né dal marchio della miseria o della schiavitù, né dal turgore d’una ricchezza volgare…”.
Noi, come lui, ci sentiamo responsabili della bellezza del mondo e facciamo la nostra piccola parte.
Terra d’Aghape è un mondo che verrà. Oggi vediamo i primi germogli ma un giorno essi saranno foresta.
Oggi sono conoscenze, attitudini e nuovi gesti che cambiano il mondo che ci sta intorno, un giorno saranno la cultura che abiterà nella mente e nel cuore di ogni persona.
Ma come si coltiva la bellezza del corpo, della mente, dell’anima?
Come si coltiva la bellezza della natura?
Come si coltiva la bellezza delle cose che mettiamo sulla terra, di quelle più tangibili e di quelle più intangibili?
Come può, ognuno di noi, aggiungere il proprio pezzettino di bellezza in questa creazione così meravigliosa?
Fiorenza Guarino
“Ho camminato sulla lunga strada per la libertà.
Ho cercato di non barcollare; ho fatto passi falsi lungo il cammino.
Ma ho imparato che solo dopo aver scalato una grande collina,
uno scopre che ci sono molte altre colline da scalare.
Mi sono preso un momento per ammirare il panorama glorioso che mi circondava,
per dare un’occhiata da dove ero venuto.
Ma posso riposarmi solo un momento,
perché con la libertà arrivano le responsabilità e non voglio indugiare,
il mio lungo cammino non è finito”
Nelson Mandela


“Chi, vivendo in città, e non amando la natura, o non curandosi di essa, non ha mai fatto l’esperienza di penetrare in una vera foresta, con la luce del giorno, o magari nell’oscurità della notte, rischiarata appena dalla luce lunare; chi non ha mai ascoltato le sue voci, i suoi sussurri, i suoi silenzi: lo stormire delle foglie, il richiamo degli uccelli, il ronzio degli insetti; chi non ne ha mai aspirato il profumo di resina, chi non si è perso ad ammirare la danza delle lucciole, nelle dolci sere d’estate; chi non ha mai provato a farsi piccolo, a lasciar andare il proprio ego, per consentire alla foresta di parlargli, sussurrandogli ciò che non aveva mai udito prima, e che mai più gli sarà dato udire: costui non può capire, non può comprendere tutto il fascino arcano, la profonda e indimenticabile epifania che una tale esperienza riserva a chi sia capace di accoglierla.”
Francesco Lamendola
In Terra d’Aghape abbiamo a cuore la bellezza della Natura.
Della perfezione che ispira ogni nostro progresso, della bellezza che ci congiunge al divino, della vibrazione che ci riaccorda. Ogni persona è uno strumento, un campo di onde che presto perde la sua accordatura in “questa nostra vita moderna” che ha così tanto complicato ogni cosa, che ha trasformato la semplicità e la verità essenziale che essa contiene per costruire cattedrali effimere, per sfamare l’ingordigia di alcuni a scapito di tanti e per nutrire l’interesse personale che abita ormai dappertutto.
Una camminata nei boschi, respirare i terpeni che le piante diffondono, abbracciare gli alberi, osservare un fiore che sboccia, lasciarsi penetrare dai colori accesi che ogni stagione ci propone, ascoltare il canto delle cicale d’estate, perdersi nella nenia delle onde del mare, smarrirsi nelle nubi, nei tuoni e farsi abbagliare da un fulmine, sono attimi della nostra vita che valgono più di quanto immaginiamo, sono attimi che ci curano e che ci espandono verso quella dimensione più alta che ogni essere umano contiene, sono attimi che ci ispirano. Le nuove scienze e le più recenti scoperte e conoscenze ci confermano il come e il perché non possiamo prescindere dal nostro connubio con essa.
Noi abbiamo un sacro dovere di custodire questa meravigliosa creazione fatta di cielo, di alberi, di insetti e animali, di montagne, di mari, di luce, di spazi infiniti e incommensurabili.
Non è quello che stiamo facendo.
Oggi abbiamo formato isole di plastica. Il nostro commercio smodato di cibi confezionati, di beni usa e getta, di acqua imbottigliata ha fatto sì che siamo sepolti sotto ammassi indistruttibili di plastiche.
Abbiamo inquinato aria, falde acquifere, fiumi e mari con i veleni dei prodotti industriali e con l’acidità corrosiva degli allevamenti intensivi, che non solo vedono soffrire in modo disumano gli animali ma che avvelenano terra, aria e acqua.
Abbiamo sgretolato montagne per abbellire con marmi e graniti le nostre dimore, per ricavarne calce e cemento per costruire alveari umani che offendono l’armonia della natura e costringono gli esseri umani ad ammassare le proprie energie l’una sulle altre, creando intolleranza, rabbia e odio. Abbiamo abbattuto foreste per costruire alberghi di lusso e resort per i più ricchi.
Fiorenza Guarino
« Vorrei poter raccogliere le vostre case nella mia mano, e come il seminatore, disperderle su prati e foreste, e valli vorrei fossero le vostre strade, e verdi sentieri i vostri viali, perchè possiate a vicenda cercarvi tra le vigne e giungere con l’abito profumato di terra……Nel loro timore, i vostri antenati vi hanno radunati insieme, troppo vicini. E in voi durerà ancora un pò quella paura. E le mura delle vostre città separeranno ancora dai campi i vostri focolari….. E che mai custodite dietro l’uscio sbarrato? Avete la pace, il calmo impulso che rivela la vostra forza? Avete dei ricordi, archi di tremula luce tesi tra le sommità della mente? Avete la bellezza, che conduce il cuore dalle case di legno e di pietra verso la santa montagna?
Ditemi, avete tutto ciò nelle case? O avete soltanto il benessere e la brama del benessere, quella cosa furtiva che entra in casa come forestiera, poi diventa ospite, e poi padrona?….»
k.Gibran


Dice Tiziano Terzani: “Quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.”
Aghape, i suoi soci e una piccola parte di questa vasta Terra, senza ombra di dubbio, ha scelto la strada in salita, la strada di un agire e di un pensare che va controcorrente rispetto a quell’umanità che, al galoppo, si dirige verso un mondo senza presenza.
Come Terzani io penso che, alla fine di questa forsennata corsa la maggioranza delle persone e dei governi, si troverà in un buco. E’ quello che, dalla finestra di Aghape, vedo sempre più. Guerre, violenze, intolleranza e persone smarrite, perse, sempre più ammalate, alla ricerca di un senso da dare a questa vita.
Siamo nell’era del Metaverso, dell’AI, delle relazioni virtuali ma cosa abbiamo raggiunto? Forse un vuoto interiore senza precedenti.
E sul piano della realtà?
Un esempio tratto dalla vita quotidiana:
Dieci anni fa ho fatto il passaporto, sono andata in questura nel mio comune, ho presentato la domanda allo sportello e dopo due giorni mi hanno consegnato il passaporto.
Sono passati dieci anni, il passaporto è scaduto, devo rinnovarlo. Unica possibilità prendere un appuntamento online: il primo posto libero, a 50 km di distanza, dopo sei mesi. Se avessi voluto andare nella questura del mio comune l’appuntamento era a nove mesi. Consegnati tutti i documenti, per avere il passaporto fisico servono 45 giorni.
Questa è la misura!

